Da quando sono sul Web ho tanto sentito parlare di conciliazione Lavoro – Famiglia o work life balance e ho deciso di fare una ricerca per farmene un’idea più precisa. Secondo il sito per le politiche familiari la conciliazione è:
“un’importante fattore di innovazione dei modelli sociali, economici e culturali e si ripropongono di fornire strumenti che, rendendo compatibili sfera lavorativa e sfera familiare, consentano a ciascun individuo di vivere al meglio i molteplici ruoli che gioca all’interno di società complesse.”
Insomma sono delle leggi che sembrano essere fatte apposta per noi … dov’è il problema… è che forse non vengono applicate? Oppure che quando ci sono si fa di tutto per aggirarle?
“hanno un impatto evidente sul riequilibrio dei carichi di cura all’interno della coppia”
Ne vogliamo parlare? Non so se veramente il problema è che io vivo al sud oppure se è così in tutta l’Italia. Ma io vedo sempre che noi donne facciamo molto di più in casa in famiglia con i genitori anziani con i figli.
Sicuramente non è così all’estero, mia mamma è olandese e lì è naturale dividersi i compiti, magari non proprio 50/50 ma sicuramente non sbilanciato come da noi.
“La realizzazione di tali politiche risulta, perciò, prioritaria per la qualità della vita delle famiglie tanto che, sia a livello nazionale che europeo, sono state avviate molteplici (?) iniziative, orientate a favorire il radicamento e lo scambio delle migliori esperienze, nonché la sperimentazione di nuovi modelli di organizzazione del lavoro.”
Cosa è stato fatto in Italia? Legge n° 53 dell’ 8 marzo del 2000 i famosi congedi parentali, a voi risulta che qualche uomo di vostra conoscenza ne abbia usufruito? A me no! E qui è sempre un fatto di mentalità.
“a) nuovi sistemi di flessibilità degli orari e dell’organizzazione del lavoro, quali part-time reversibile, telelavoro, orario concentrato, orario flessibile in entrata o in uscita, flessibilità su turni, banca delle ore, ecc. (lettera A);”
Non ce la faccio a finire di leggere mi viene da ridere … ma veramente? provatelo a dire al vostro datore di lavoro dopo che avete partorito e usufruito della maternità obbligatoria, poi mi dite.
p.s. vorrei farvi notare che la legge è del 2000, sono passati 11 anni vi sembra che sia cambiato qualcosa? Magari le intenzioni erano buone ma rimanere dopo tanto tempo ancora fermi alle intenzioni, mi sembra un po’ poco.
p.p.s secondo una raccomandazione dell’UE la conciliazione non è solo un problema delle donne, prescinde dal genere e ha come scopo rendere compatibile il lavoro con la famiglia.
Stamattina ho letto questo articolo che ho scritto 13 anni fa, veramente mi cadono le braccia, vedendo che ancora manca tanto per poter vivere una vita in cui si possa conciliare il lavoro con la vita privata.
Essendo una multipotenziale soffro tantissimo il bisogno di poter fare durante il giorno, le attività che mi piacciono, seguire l’interesse che ho in quel momento. Non riesco a fare una vita incentrata solo su: lavorare, dormire, mangiare… Repeat.
E tu come ti senti a riguardo? Raccontamelo nei commenti, un abbraccio Angela.
Nicola dice
Ciao, complimenti per l’aerticolo. Anche io ho pubblicato da poche ore un articolo di un’azienda che ha creato un evento per portare i flgli a lavoro per fargli conoscere il luogo (e i colleghi) dove mamma e papà spendono le loro giornate…un’iniziativa lodevole!
angelaercolano dice
Che bella cosa